OVERCOME THE OCEANS

Questo progetto cresce come le onde che alte s’increspano sul mare.

"Vincere gli oceani" racconta storie di mare, di viaggi, di passioni forti e di sofferenze.

E' il ritratto di un marinaio in cerca di redenzione, in cerca di sirene. 

Le sirene si sa che non portano lontano, annegano nel rimpianto l'energia di guardare il cielo, oltre le stelle.

E come sono le stelle viste da sotto il mare?

Le sirene si sa hanno conservato i volti di tutti coloro che hanno amato.

Prima di essere sirene sono donne, aspettano il loro marinaio, che tornerà l'indomani, cercano il suo sorriso tra i solchi scuri che il vento disegna su quel viso che ha navigato tutti i mari e l'ha giurato, tornerà. 

Il cuore del marinaio ricorda grandi velieri. Egli resiste alle difficoltà del mare: la notte, la nebbia, il freddo, la veglia e la rotta.

I suoi occhi conservano sempre la luce del largo. 

Questo racconto fotografico come la vita è surrettizia, somiglia a un fiume carsico e il suo vero percorso avviene in profondità, per poi uscire, estivo, limpido, verso il mare. Dove finalmente si sente il rumore delle onde, dove c'è il Maestrale che prima accarezza e poi porta via. 

Un vento che porta via le paure e porta la chiarezza. 

L'unica soluzione è sempre stata partire, salpare, l'unica soluzione è sempre stato l'oceano. Perdersi per ritrovarsi. 

"Vincere gli oceani" e' un percorso artistico e interiore.

Saper guardare anche sott’acqua, aprire gli occhi e non sentire più il bruciore del sale. E' un fluire naturale, come il respiro perché per me fotografare e' come respirare sott'acqua.


"Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare." ( A. Baricco)

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